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01. Intro
01:00
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02. Il risveglio
04:28
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Nell’ incedere imperfetto
e in direzione sempre opposta
in equilibrio nell’ evitarti
per non cadere ancora a pezzi
Tu, ancorata al principio di falsità
tossina libera nel mio corpo
Come se bastasse non guardarti
è la vita stessa che ci separa
Un desiderio mi conquista
riflesso nei tuoi occhi
Come un’interferenza
colmo di rancore
pensieri avvelenati
un plotone d’esecuzione
Rimane adesso solo l’odore del marcio che ti porti dentro
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03. Cranio ghiacciato
04:25
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Presente obbligato per un ventre schiacciato
ogni giorno scontato, ma chiedimi il perché
Raggiunto l’obiettivo, consumato nel profondo
richiamo stremato ricordi lontani
Un gelo improvviso
il cranio ghiacciato
una voce distorta
respiro rubato
Un gelo improvviso
il cranio ghiacciato
schiavo del tempo
ma libero nel vento
Ricordi quando tutto era perfetto?
Stimolo impellente per una risposta mendace
arrogante frastuono di un impulso schierato
Schiavo del tempo
ma libero nel vento
Dicotomia discontinua che genera vita
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4. |
04. Avanzi irrequieti
03:56
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Crepe d'ingordigia, letale è il contagio
siamo solo avanzi irrequieti morenti di disprezzo
Pupille di ghiaccio, uno stelo di vetro
Un corpo spoglio, lo sguardo vitreo
Asservire l'ignoto certo, consumare il tempo incerto
siamo solo liquame fecondo di un avaro gioire
Ossa bruciate, uno sterile canto
Polpa di sangue, un torso scaduto
Siamo solo avanzi irrequieti morenti di disprezzo
Ricordi quando tutto era perfetto?
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5. |
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Volti contriti, incatenati ad una giostra che ancora gira
che silenziosamente si muove, ma solo per inerzia
maschere senza faccia, addensate in un'isola d'aggregazione
cloaca di figure che muoiono in un involucro di nebbia e sangue
Isolato e circondato da un riarso agglomerato umano
ritrovarmi incosciente tra di voi, per poi riuscire a sfuggirvi
risvegliarmi di nuovo in un posto lontano, distante dalle vostre pseudo conquiste
in un caldo nido dove riabbracciarmi e purificarmi ancora
Siete schiavi, senza rendervene conto
un piacevole inganno che vi imprigiona maliziosamente
una condizione che sottolinea la mia devota repulsione
Momenti fragili e sofferenti
congelo quest'istanti e li porto con me per ricordare
Lo ignorate, ma io vivo nell'aldilà dei vostri giorni
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6. |
06. Senza promessa
05:10
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Attendo in trincea
arriverà il momento
pronto ad agire
reinventerò il mio tempo
Trascinato nella melma
impantanato fino al collo
nel mio rifugio ormai palude
mi dibatto senza tregua
Oltre il presente mi guardo attorno
oltre l’attesa un sonno profondo
Carcerazione che non ha fine
fardello portato con labile memoria
affronto il nemico che nome non ha
Zavorra che dà pena al mio cuore
mi chiedo quale sia la soluzione
imploro aiuto a chi volto non ha
E senza promessa alcuna, rimango a spiare tra gli arbusti di una fitta selva
L’incapacità di udire una voce che conforta
l’impossibilità di uscirne senza nessun danno
E senza promessa alcuna, rimango a spiare tra gli arbusti di una fitta selva
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7. |
07. Elisabeth
04:12
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8. |
08. Odio sordo
06:28
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Un liquido scorre nelle vene
nero come il buio m’attanaglia
denso come l'olio m’attraversa
rovente come il fuoco lui m’infiamma
Un motivo che straripa nella testa
tagliente come una lama lui m'affetta
acre come il fumo lui m'intossica
rumore di metallo che m'assorda
L’inganno mi assorbe - Mi avvinghia - Mi morde
Odio sordo che prospera dentro
Odio sordo che mi motiva ancora
Odio sordo che non mi abbandona
Odio sordo che mi invade ora
L’inganno mi assorbe - Mi avvinghia - Mi morde
Livore che vive solo in un cuore dolente
poltiglia ibrida di veleno imbevuta
flagello, nell’abisso per eterna caduta
rimane affidato al male senza paura
Risvegliami ora non lo rimpiangerai
perché tu possa capire quel che sarai
Odio sordo che prospera dentro
Odio sordo che mi motiva ancora
Odio sordo che non mi abbandona
Odio sordo che mi invade ora
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9. |
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Cieco il tuo vivere
spenta la tua anima
assente il tuo spirito
perversa la tua morale
Vuoti i tuoi occhi
esaurita la tua stima
debole la tua carne
inutile il tuo destino
Lascivo il tuo sogno
lercio il tuo essere
corrotta la tua ragione
dannata la tua nascita
Guasta la tua realtà
infame il tuo talento
fradicia la tua natura
viziosa la tua indole
Dannata la tua nascita
Fissi la clessidra
scende la sabbia
il tempo trascorre
ma nulla cambia
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10. |
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ODIOSORDO Vicenza, Italy
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